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lunedì 19 maggio 2008

It was like...Killing me softly

Alla fine tutto si è rivelato meno sgradevole di come pensavo. Ho comunicato al sig. Sasson le mie dimissioni e dopo la sua sorpresa iniziale sono riuscita ad esporre le mie ragioni con sicurezza . In realtà di motivi ce n'era uno solo, ma enorme e potente :una voce interiore mi diceva che quella non era la mia strada.

Su un piatto della bilancia ho messo questa voce interiore e sull'altro la sicurezza economica che mi permetteva di assolvere dignitosamente il mio dovere da madre di 3 figli. La vita mi ha dato un' ulteriore spallata nella figura del nuovo capo del personale - e così ho deciso. Ancora 2 settimane e sarò una persona libera...una disoccupata...una casalinga.. No-no, una Persona Libera...confermato dalla felicità che inspiegabilmente si è manifestata in me. Probabilmente dovrei provare "responsabilmente" paura.

Adesso mi prenderò tempo per Vivere - ordinerò i miei pensieri e quello che mi circonda, andrò a casa di Abruzzo per disintossicarmi da scorie mentali e materiali, mi riapproprierò di quell'oretta per la corsa in mezzo alle montagne per tornare nuova-nuova ed intraprendere il mio viaggio in Estonia.

I miei colleghi mi chiedono ogni giorno un pò preoccupati "Tutto bene?"
Per il maggior parte delle persone il lavoro ti garantisce un certo prestigio sociale. Non è che avessi un lavoro prestigioso, ma comunque un contratto buono con uno stipendio più alto della media. A loro non è chiaro per quale motivo ci ho rinunciato.
Cosa farai, come ti guadagnerai da vivere, mi domandano.

Me lo sono domandato anche da sola. Cercherò di immaginare questo senso del vuoto, senso dell' essere fuori dal Sistema. Cercherò di immaginarmelo perchè per ora sento soltanto un senso di liberazione. Un pò come quando nuoti fin dove non si tocca.

La società ci ha cresciuti con la convinzione che per vivere abbiamo bisogno di stampelle e di mediatori senza i quali è impossibile sperimentare un'esistenza dignitosa.
Abbiamo bisogno dello stipendio, della sicurezza, del "piatto di lenticchie" in cambio dei nostri diritti .
Abbiamo bisogno di buffoni immeritevoli che chiamiamo politici, per governare le nostre città e paesi.
Abbiamo bisogno di preti che intercedano per noi davanti all' Onnipotente, che ci dicano cosa è giusto, cosa è sbagliato.

C'è una Forza che mi ha permesso di svilupparmi. Mi ha fatto crescere le mani e la gambe, mi ha messo in funzione il cervello e la Coscienza. Non ha chiesto niente in cambio. Tutt'ora mi fa inspirare...ed espirare...
(A volte si insinua in me questo dubbio eretico che la Vita è GRATIS!)
In questa Forza voglio ancora una volta confidare.
Non so quale strada intraprendere, ma so quale voglio evitare. Le istruzioni arriveranno.

Intanto cercherò di assolvere il mio dovere da essere umano - inseguire la felicità.

sabato 17 maggio 2008

Mille fragole fanno una marmellata

Ogni lunedì alle 14 per ascoltare Marco Travaglio che ha la "faccia tosta" di dire che bianco è bianco e nero è nero...
passaparola

lunedì 5 maggio 2008

Carissimi Pinocchio

Qualche giorno fa ho guardato per la terza volta il telefilm del 1972 di Luigi Comencini "Pinoccho"- un pupazzo di legno creato dalla penna di Carlo Collodi, agli estoni più noto come Buratino. Ho pensato che Benigni fosse coraggioso ad interpretare questa vecchia fiaba dopo l'insuperabile capolavoro di Comencini. La sua versione del 2002, che la critica liquidò come "un clichè con poca poesia" ,rimane uno dei film più insignificanti di Benigni.
L'opera di Comencini è piena di atmosfere indimenticabili eppure così quotidiane. Ambientato nell'Italia di fine 800,ci mostra un'Italia vera: povera e contraddittoria.Ineguagliabile Nino Manfredi(Geppetto) così come il Gatto e la Volpe (Franchi e Ingrassia),la Fata Turchina (Gina Lollobrigida) e il Giudice(Vittorio De Sica).
Quanti di noi hanno mai riflettuto sul vero messaggio del "Pinocchio", sulla "morale della favola"?
Comencini ci costringe a pensare. Se vuoi diventare l'essere vivente nel senso più alto del termine, devi imparare a distinguere tra il bene e il male usando la tua propria testa e coscienza senza dare ascolto a coloro che hanno per te la ricetta sempre pronta. Non l'obbedienza fine a se stessa, non la cieca sottomissione all'autorità bensì l'agire con consapevolezza. La libertà necessita di redini autoimposte in nome dell'unica autorità davanti al quale vale la pena di inchinarsi -L'Amore.
Comencini ha raccontato le avventure di Pinocchio attraverso situazioni surreali e incredibili nella loro normalità con l'aiuto di attori eccezionali, le musiche di Fiorenzo Carpi e nel simpatico dialetto toscano.
Siamo tutti un pò Pinocchio in cerca della propia libertà con i suoi limiti, del modo più giusto di stare nel mondo con la consapevolezza che da qualche parte c'è un amorevole Geppetto in attesa del nostro abbraccio.
Potrei allora mai perdere fiducia in questo grande popolo italiano nonostante abbia scelto di nuovo di dare ascolto al Gatto e alla Volpe?