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giovedì 31 dicembre 2009

Sshhh...

Sono solo sensazioni.
A confermarne l'autenticità e quindi la loro fondatezza è un’altra sensazione ancora.
E' qualcosa di molto più concreto rispetto alle parole, i commenti,i ragionamenti, le discussioni che ci sommergono tramite i media, Internet, Facebook o riunioni varie.

La parola chiave è “resistenza”, la Nuova Resistenza.
Ci sentiamo partecipi tutti noi, quelli che riescono ancora a scorgere la gravità del momento, lo sfacelo totale in una spirale di folllia.
E’ la nostra ciambella di salvataggio in un oceano di merda.
Mi ci aggrappo anch’io.

Poi c’è quella sensazione.
Qualcosa sta prendendo una piega sbagliata. Forse non è mai stata giusta.
Quella sensazione ha cominciato a prendere corpo con la dubbia gestione del 5.dicembre, è cresciuta interrogandosi sugli sviluppi delle varie “onde” e “popoli”, con i fatti del 13.dicembre ed il loro contorno.
La nostra energia è sfociata in emozioni incredibili, forti ma confuse.
Anche i ragionamenti sono diventati fiumi di parole sterili fini a se stessi. Per restare a galla in questo mare di opinioni, di prese di posizione, di commenti ci vuole una forza erculea.
Avverto la competizione fra chi la spara più grossa, più interessante o più determinata. E tutti ad applaudire: “Bravo/a! Hai detto bene, benissimo!”. Tutti soddisfatti: l’Ego di chi l’ha scritto/detto e di chi approva - “abbiamo ragione!”.
Ci concentriamo sulle parole e non abbiamo più energia nè attenzione per aggiustare e controllare gli atteggiamenti. Mica quelli degi altri. I nostri.

In questa scena c’è un Grande Assente: la Consapevolezza.
Non c’è perchè ha bisogno di Silenzio, della Disciplina, dello sguardo rivolto dentro di noi, giorno dopo giorno.
Ma non abbiamo tempo. Dobbiamo discutere, esternare, dire la nostra su tutto.
Qualcuno ci campa. Qualcuno ci guadagna in visibiltà. Qualcuno nutre semplicemente la sua vanità.
Lo si fa anche in buona fede. Dopo tutto c’è un mostro là fuori da combattere. Le parole sono le nostre armi. O no?
Ma sono armi spuntate in partenza in quanto non nate dalla Consapevolezza, ma dalla confusa paura del futuro che sembra disegnato da altri.

Ogni cosa in eccesso inquina. Pure le parole.
A volte ci si può orientare nella nebbia rimanendo semplicemente in ascolto. Non di qualcun altro ma di noi stessi. Non del proprio chiacchericcio mentale, inquinante anch’esso, ma di quelle sensazioni che ti permettono di capire se la direzione è giusta.
Solo dall’Intento Disciplinato e Consapevole possono scaturire decisoni e azioni incisive. Solo così si potrà parlare di “movimenti dal basso senza leader” evitando di diventare un armata di piccoli mostriciattoli con gli stessi peccatucci dell'avversario, in balia di quelli che si contendono le redini.

Smettendo di agitarci forse troveremo la giusta energia per approdare a quella riva che osiamo sperare.

Ma anche queste sono soltanto parole.
Ssshhhhhh......

domenica 13 dicembre 2009

La parabola del giorno (di Santa Lucia)

Una voce flebile si inserì nel coro ubriaco d'entusiasmo per una guarigione che sapeva di miracoloso:
"Quando si ha un malessere ,quando si è sopraffatti dalla nausea fa bene vomitare, liberarsi da quello che abbiamo bevuto o mangiato e scegliere con cura prima di ingerire qualsiasi altra cosa.
Le pillole ,siano esse arancio, verdi o viola, fanno stare meglio, permettono di sentirsi forti. Ma possono causare illusioni di volo. Non dico di rimanere attaccati al letto, ma di assicurarsi che le ali non siano posticce e il volo non sia diretto verso il sogno di qualcun altro consumando forze ancora poco stabili.
Le infezioni portate appresso dai secoli non si sanano con una giornata all'aria aperta, tanto meno con le pillole viola.
I germi si combattono con la pulizia delle intenzioni, con la luce della consapevolezza. E se ci sono zone oscure, è li che continueranno a proliferare."

Aveva finito di parlare, ma pochi se ne erano accorti.
Non era né l'eletto, né l'unto, né un santo. Era uno qualsiasi.
"Chi ha orecchie per intendere intenda," aggiunse l'uomo cercando di darsi un tono perché gli occhi di tutti erano puntati sulle pillole di color viola, il rimedio che accendeva le speranze future.
Poi si allontanò.
Voleva guarire veramente.

martedì 17 novembre 2009

Il 5 dicembre 2009 la Rete scende in piazza: costruiamo insieme il No Berlusconi Day

Nella convinzione che la democrazia si fondi su tre momenti fondamentali – la proposizione, il dibattito e la decisione – crediamo sia indispensabile disporre di metodi e strumenti che consentano di partecipare collettivamente alla costruzione della Manifestazione del 5 dicembre per chiedere le dimissioni di Berlusconi.

A questo scopo, il Coordinamento Iniziative dei gruppi antiberlusconiani di Facebook mette a disposizione, sul sito http://www.berlusconisidimetta.org, aree di proposizione, discussione e votazione per definire insieme i temi e le forme della protesta e, sulla base di quanto democraticamente deciso, dare il nostro contributo all'organizzazione della manifestazione.


mercoledì 14 ottobre 2009

Buon giorno!

La sveglia suona alle 6, ma non mi alzo.
Non riesco a toglermi di dosso la stanchezza non ancora smaltita .
Così rimango nel caldo rassicurante della coperta, semisveglia. So di avere ancora un pochino di tempo, ancora non è scattata l’ora - 6.20 - oltre la quale devo essere in piedi.
Non mi va, non mi sento, ma è sicuro che devo...
Devo. Altrimenti i miei figli fanno tardi a scuola. Cavolo se devo!
Ho fatto pure un bel sogno. Non mi ricordo più cosa esattamente ho sognato, ma mi è rimasta nel cuore la sensazione di sicurezza e serenità scaturite da quelle immagini ormai annebbiate.
Non vorrei staccarmene.
Non sento più così spesso quella sensazione nella vita reale - sapere che va tutto bene e che domani sarà migliore di oggi o nel peggiore dei casi uguale.
Eppure ci provo a rivolgere lo sguardo al futuro cacciando via i fantasmi passati e presenti, le difficoltà personali, i guai globali e nazionali.
Ce la metto tutta. Lo so che “la macchina va dove si volge lo sguardo”. Perciò guardo avanti richiamando la sensazione di serenità anche forzata quando di sereno c’è ben poco.
Come si fà ad essere fiduciosi quando vedi il fututro dei tuoi figli in mano non a dei leader ma a traffichini di bassa lega? Di gente infame che non sa cos’è il pudore...vabbè, questo è Battiato....
Eppure....come si fa a NON essere fiduciosi quando si tratta dell’unica cosa veramente preziosa che abbiamo - la nostra esistenza? Come si fa a permettere che qualcun’altro tracci il disegno senza che noi diciamo la nostra in merito??
Guardo la sveglia.
E’ ora.
Sono le 6.19
Per tutti noi.

sabato 3 ottobre 2009

Qui nun se stamo a regola'

Forse nun se semo capiti.
Pijate, fate, firmate, ve assentate, lassate dichiarazioni, fate 'e leggi pe' amici vostri e quanno se tratta de pazienta', de capi' de stringne' 'a cinta, me guardate a me.
Io nun ve conosco a tutti. Siete tarmente tanti e tarmente bravi a nasconnese e scaricasse le colpe.
Però me pare che ce sta 'na cosa che nun v'entra 'n testa.'Na regola tanto semplice che io e tanta artra ggente se semo 'mparati:
NUN TE ALLARGA'!Specialmente se sei in torto.
E in torto ce siete. Nun sapete far quadra' i conti, fate affari co' li zozzoni, manco ce annate in parlamento e poi nun ve se po manco critica'. Io, se faccio male er lavoro mio, me cacciano. E pensa' che nun se fa male nessuno. Voi, c'avete sempre 'na scusa pronta. Intanto 'a ggente more o finisce pe' strada. No'o so si ve state a rende' conto...
Ve dovete da da' 'na regolata.

E se nun avete capito manco questa, permettete che prima me preoccupo, e poi me incazzo.
Vor di' che era mejo se su quelle poltrone ce mannavo Mario er fruttarolo. Almeno sa fa' li conti, capisce quanno abbisogna leva' 'e mele marce da le ceste, vigila che le casse che scarica er contadino so' giuste de peso e se non è lo manna affanculo. Perchè sa che se pò campa' solo se nun se pijamo per culo. Potrebbe pure manomette' 'a bilancia, ma non lo fa. Perché tutte le magagne c'hanno la vita corta e lui ce vole sta' a lungo dietro ar bancone suo, vole guarda' la gente 'n faccia.. A voi forse nun ve ne frega gnente, tanto ,pensate, chi ve po' controlla' e che nun ve conosco a tutti, siete tarmente tanti che ve siete costruiti 'n artro monno. Più bello de quello mio e de Mario.Per questo nun ve state più a regola'.

Saranno du-tre-quattro-cinque giorni fa che stavo a legge un giornale novo.
Leggo de ferrovie, dei centri pe' immigrati,de veleni, de case comprate e rivennute, de li sordi che devono da entra' e quelli che devono da usci' ma nun se sa 'ndo vanno. So affari? No, è la vita mia che ve state a sparti' e de li regazzini mia.
Se nun v'è chiaro questo, levateve da lì. Ce sta la ggente onesta, oculata e de cervello fino (ma non pe' fa' i cazzi propri) e che 'ste cose semplici le capisce.
Sto paese nostro nun è mica 'na bisca.
Lo dico pe' voi, così ve potete guarda' allo specchio. Come Mario, quell'amico mio, che ha più riguardo pe' 'e casse de frutta che voi pe' la vita di chi v'ha votati.

venerdì 31 luglio 2009

Lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano




Da postare, per chi la condivide, all'indirizzohttps://servizi.quirinale.it/webmail/


Illustre Signor Presidente,

presto verrà riproposto alla Sua firma, per la promulgazione, il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche. A nome anche di numerosi altri cittadini, La prego vivamente di non firmarlo.

Tale disegno di legge, se dovesse entrare in vigore, limiterebbe in modo grave ed irreparabile le possibilità di indagine della magistratura inquirente, in contrasto con l’obbligo di esercitare l’azione penale, sancito dall’art. 112 della Costituzione. Detto obbligo, infatti, non significa solamente che il Pubblico ministero deve attivarsi di fronte ad una notizia di reato, ma significa anche che egli deve poter disporre di tutti gli strumenti processuali necessari per perseguire i delitti in modo efficace.

Né basta replicare - come sostengono i fautori del disegno di legge - che per i delitti di criminalità organizzata la nuova legge non pone limiti, e quindi non giustifica l’allarme. Ciò per intanto non è esatto, poiché i limiti di durata delle intercettazioni operano anche per quei reati. Ma soprattutto non si considera che non esistono solamente quei pur gravi delitti e che, in moltissimi casi, si riesce a scoprire quei gravi delitti, proprio grazie ad indagini, iniziate per reati molto meno gravi.

Noi cittadini siamo attenti e sensibili anche ai reati dei soggetti che rivestono delle pubbliche responsabilità: amministratori, uomini politici, operatori economici e finanziari, e in genere tutto quel ceto che si conviene di riassumere nell’immagine dei “colletti bianchi”.

Nei confronti di costoro la legge è davvero inaccettabile. Non soltanto essa riduce irragionevolmente (e il cànone della irragionevolezza è stato varie volte adottato dalla Corte Costituzionale per sancire l’illegittimità di molte leggi) le possibilità di indagine della magistratura; ma annulla per un tempo lunghissimo la possibilità di informare e di essere informati intorno a possibili comportamenti illeciti di tutti quegli individui. In tal modo ne soffre gravemente sia la libertà di stampa, sia la possibilità dei cittadini di conoscere la vita e la condotta di persone alle quali può andare il nostro voto. A causa di questo lungo silenzio-stampa noi potremmo trovarci ad accordare la nostra fiducia a qualcuno che si è reso autore di reati o di comportamenti riprovevoli, di cui verremmo a conoscenza solo dopo averla concessa. Questa è una ferita profonda ad una sana democrazia.

Molte altre sarebbero le considerazioni negative a proposito del disegno di legge in discorso, e Lei certamente ha mostrato di conoscerle. Per queste e per tutte le motivazioni non dette, La prego e La preghiamo vivamente di non promulgare tale disegno di legge.


Nel ringraziarLa per l'attenzione, porgo sinceri saluti,

DATA,
FIRMA

martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero

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sabato 4 luglio 2009

Cara Italia, siamo oggetto di barbarie...

Luigi Mazzella, giudice costituzionalista, scrive una lettera aperta al "caro" Silvio, il Presidente del Consiglio, il beneficiario del Lodo Alfano sulla costituzionalità del quale Mazzella dovrà pronunciarsi tra qualche mese.

E' scandalizzato...sente ancora l'odore della polizia fascista...
Tanto rumore per nulla! Per una cena tra gli amici di vecchia data!

"Caro Presidente, caro Silvio, ti scrivo una lettera aperta perché sto cominciando seriamente a dubitare del fatto che le pratiche dell'Ovra (la polizia segreta fascista, ndr) siano definitivamente cessate con la caduta del fascismo". "Ho sempre intrattenuto con te - scrive Mazzella - rapporti di grande civiltà e di reciproca e rispettosa stima."
"Caro presidente - conclude la lettera -, l'amore per la libertà e la fiducia nella intelligenza e nella grande civiltà degli italiani che entrambi nutriamo ci consente di guardare alla barbarie di cui siamo fatti oggetto in questi giorni con sereno distacco."

Sono parole che colpiscono. Ancora una volta si distorcono i concetti.
Ma qualcosa ho da scrivere anch'io,una semplice cittadina...
Ecco la lettera:

"Cara Italia,
siamo oggetto di barbarie, ma Ti invito ancora a resistere.
Scrivo una lettera aperta perché sto cominciando seriamente a dubitare del fatto che le pratiche piduiste, le manovre dei Principi o-sceni siano definitivamente cessate.
Ho sempre intrattenuto con Te rapporti di grande civiltà e rispettosa stima.
Ho creduto nella Tua capacità di risollevarti, ho investito le mie energie in quella parte onesta che ho avuto la fortuna di conoscere.
Ho cresciuto i miei figli nel rispetto della Costituzione e delle leggi e ho cercato di trasmettere il valore della morale e della dignità. Soprattutto di dignità.
Per me significa non farmi sopraffare dalla propaganda mediatica quando la realtà mi parla d'altro. Ho i miei occhi!
Dignità sta nell'opporsi quando le verità vengono distorte o addirittura nascoste, nell'aggrapparsi fortemente alla propria intelligenza per resistere al dilagante vuoto della coscienza e del pudore. Ho una morale!
La stessa che non mi permette di guardare le Istituzioni ridotte ad una combriccola di "vecchi amici", che non riescono più a separare il loro altissimo ruolo dal "privato" che deve sempre rimanere pulito per garantirne la credibilità.
Di recente ci sono stati tanti eventi "privati", immorali e offensivi per un popolo, e forse questa cena sparisce tra tutti quelli più piccanti, anche se altrettanto indecente.

Cara Italia, l'amore per la libertà e la fiducia nella grande civiltà degli italiani che nutriamo NON ci consente di guardare alla barbarie di cui siamo fatti oggetto in questi giorni con distacco, tanto meno con serenità.
Cara Italia, siamo oggetto di barbarie, ma Ti invito ancora a resistere..."

domenica 24 maggio 2009

La politica deve essere fatta con le mani pulite

In Nome del Popolo Italiano,
il Tribunale di Milano, ha condannato l'avv. Mills
a 4 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari!

Dal testo della sentenza si evince che David Mills:
"... ha certamente agito da falso
testimone, da un lato, per consentire a Silvio Berlusconi ed al Gruppo
Fininvest l’impunità dalle accuse o, almeno, il mantenimento degli ingenti
profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e
finanziarie illecite compiute sino a quella data..."

Da questo processo e dalle conseguenti responsabilità, Silvio Berlusconi ha ottenuto l'impunità attraverso il Lodo Alfano (L. 124/08), che consente alle quattro più alte cariche dello Stato di ottenere la sospensione dai processi penali pendenti e futuri, nonostante il dettame inderogabile contenuto nell'art. 3 della Costituzione Italiana:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

In attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla costituzionalità della L. 124/08, il colpevole coinvolgimento del Presidente Silvio Berlusconi in questa vicenda, così come palesato dagli atti processuali e dalla sentenza, unito alle violente invettive contro la Magistratura, potere fondamentale ed autonomo della nostra Repubblica, rende la prosecuzione del mandato istituzionale di questi, in forte contrasto con ogni regola etica e morale di uno Stato di Diritto, costringendo l'Italia ad un corto circuito politico-giudiziario che nega in radice la natura democratica del Governo e la stessa forma Repubblicana dello Stato, stante l'uso privato che l'attuale Presidente del Consiglio, con inaccettabile arroganza, si ostina a fare dei suoi poteri di Capo del Governo e dello stesso Parlamento volgarmente asservito alla sua pretesa personale impunità.

Riteniamo importante ricordare che questa sentenza ne segue altre (queste definitive e non più appellabili) che hanno visto persone alle dipendenze di Silvio Berlusconi condannate per reati vari, prevalentemente a beneficio dello stesso o delle sue aziende (oltre a Mills, Cesare Previti, Salvatore Sciascia, Massimo Maria Berruti, Vittorio Mangano, Marcello Dell'Utri) e che a dimostrazione della contiguità del Presidente Berlusconi o siedono tra le sue fila parlamentari o sono state da egli elevate all'altare degli eroi.
Sia uno che l'altro caso sono indegni di un Presidente del Consiglio.

Con questo appello
noi cittadini italiani onesti, rispettosi della Costituzione e delle leggi della Repubblica Italiana, fermamente convinti che
la politica debba essere fatta con le mani pulite,

chiediamo

l'aiuto di tutta la società civile, di tutta la stampa e di tutte le forze politiche che non vogliano considerarsi complici, affinché aderiscano, in superamento di ogni divisione, al nostro appello e diano vita ad una grande manifestazione nazionale per chiedere

DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI

art. 54della Costituzione Italiana:
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di
osservare la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.


Simonetta Colucci, Kristel Kaaber, Barbara Gasbarrini, Maurizio Zaffarano, Giovanni Di Blasi (per Mobilitazione Nazionale per chiedere le dimissioni di
Berlusconi, 78.862 membri)

Alessandro Lombradi (per MILLS CORROTTO,DIMISSIONI ORA! SIT-IN PROMOSSO DAI GIOVANI IDV, 654 membri)

Francesco Colli e Francesco Vescovi (per Condanna Mills: chiediamo le dimissioni di Berlusconi!', 5.234 aderenti)

Susanna Ambivero (per "Berlusconi non è il mio presidente", 24.900 iscritti)

Antonio Gambino e Falena Lella (per "Riprendiamoci l'Italia, l'Italia ai cittadini italiani!!!", 166 membri)

Ruggiero Lauria (per "Lui ha le televisioni, noi abbiamo Internet" ,676 iscritti)

Michele Molisso (per "Sorry Barack for our prime minister.. Obama scusa, Berlusconi è un coglione", 147.388 membri)

Tay Perassolo e Fabrizio Pizzolato (per "Lettori di Voglioscendere.it su FB", 388 iscritti)

Francis Maya (per "Troviamo 100.000 persone che pensano : Il "Nano" non è il mio Presidente!", 15.448 membri)

Deborah Carta (per "Manifestazione nazionale: Berlusconi si dimetta!", 3.375 membri)

Antonio Barbagallo (per "NO, WE CAN'T", 1.093 membri)


nota bene:
Alcuni membri possono essere presenti in più gruppi contemporaneamente.

FIRMATE LA NOSTRA PETIZIONE SU:

http://firmiamo.it/berlusconisidimetta ...E DA QUI INCOLLATE ANCHE I CODICI DEL BANNER NEI VOSTRI BLOG

SE LE NOSTRE SINGOLE VOCI DIVENTANO UN UNICO GRANDE CORO, NON POTRANNO NON SENTIRCI NON POTRANNO NON ASCOLTARCI...

domenica 10 maggio 2009

Coscienza zero

Incredula vedo sbocciare una nuova voglia di legalità e ordine che  non credevo esistesse. 

Assistiamo ogni giorno a quelle eterne e piccole illegalità quotidiane tollerate oltre misura: dagli scontrini non emessi fino ai posti di lavoro occupati grazie a conoscenze e politici collusi. E' la normalità. Non meritano neanche una condanna. 
"Ognuno fa qual che può per andare avanti."
Eppure davanti ai disperati sui barconi, davanti ai "clandestini" riscopriamo questo civilissimo valore - la legalità - che ci induce però all'intolleranza incivile. L'ha scoperto pure Fassino !

Quelli che trasgrediscono la legge spesso per rimanere in vita oppure per sfuggire ad un destino insopportabile non meritano né comprensione né tolleranza. Quelli che lo fanno invece per riempire il portafoglio e acquistare più potere - loro sì.
No so se possiamo rispondere con comportamenti duri e disumani alla disperazione di queste persone mentre noi trasgrediamo allegramente e continuamente a tutti i livelli.

Forse sarebbe ora di mettersi una mano sulla coscienza. Un Paese con una classe politica sempre al limite della legalità che purtroppo è specchio di noi stessi. A' voija ad esse intransigenti....!



sabato 25 aprile 2009

Il senso delle parole

Tornando dalla scuola dice mia figlia più piccola:"Lo sai che domani è la festa della Libertà?"
"...della Liberazione," correggo io.
"A noi a scuola hanno detto così e poi è la stessa cosa, no?
Già...

"Ci sarò,non lo lascio alla sinistra"
"La Resistenza è un valore fondante della nostra nazione."
"Sono convinto che i tempi siano maturi "perché la festa della liberazione possa diventare festa di libertà"
Queste sono invece le parole dette da Berlusconi.Per lui è una questione di proprietà, di possesso prima ancora che di rispetto e di gratitudine.

Ha parlato anche dell'unità, dei valori. Sono tutte parole con un senso, ma non abbastanza preciso. Quel senso lo stabiliamo sempre noi con le nostre azioni, con i nostri pensieri e sensazioni.
Ed io ho una sensazione che non mi piace.

La festa della Libertà festeggiata dal Popolo della Libertà che inneggia all'unità del Paese.
Sento odore di "perversione dei termini",come direbbe Moni Ovadia. Perchè il senso di quelle stesse parole viene ogni giorno stuprato dalle leggi fatte e dagli atteggiamenti adottati. Dei valori rimane il guscio vuoto e adoratori incapaci di viverli.
La macchina del regime, dopo aver addestrato l'opposizione compiacente, si appropria dell'unico termine "combattente" -la Resistenza.
E io no so se quello che provo sia disgusto oppure paura. Spero sia disgusto perchè la paura non ce la possiamo permettere.

venerdì 10 aprile 2009

Amarcord - L'Aquila

giovedì 9 aprile 2009

Itagascar

Le ultime dichiarazioni del nostro premier mi hanno fatto venire in mente un mio vecchio articolo in lingua estone, in cui spiegavo i personaggi politici italiani. Era in chiave ironica, ma temo, che i paragoni siano stati azzeccati...

Lo traduco anche in italiano:
Il seguente vuole essere una profonda analisi delle forze politiche in Italia.

Per introdurre all'argomento chi ignora la situazione politica italiana , userò come supporto il cartone animato "Madagascar".

Il primo ministro italiano è re Julien(Berlusconi)- il capo dei lemuri che con il suo fare allegro ignora la realtà e riesce sempre a convincere le altre razze animali dell'efficacia dei suoi insensati progetti.
A volte si stupisce di quanti abbocchino.
Degno di nota è il suo senso dell' humor :"Sbrighiamoci prima che la follia cessi...".
Convinto della sua superiorità e che la vita è uno show, riesce sempre a cavarsela in ogni occasione con frasi fuori luogo.

Il PDL è come la comunità dei lemuri - una discoteca continua, dove scacciare la cupezza degli oppositori. Chi non balla, è eversore e guastafeste.

L'altro partito della maggioranza è la Lega Nord - lo psicopatico quartetto dei pinguini.Intraprendenti e sicuri di sè, hanno sempre un piano, non importa se non risponde a criteri di razionalità. Non sopportano pareri contrari.
Caratteristica è la scena in cui uno di loro disegna il progetto dell'aereo, l'altro chiede se vola e il primo risponde "Certo!" piegando il foglio a forma di aeroplano lanciandolo orgogliosamente in aria.
Contro ogni logica riescono a portare le loro imprese ad un certo risultato.
E se ancora non siete convinti che i pinguini rappresentino la Lega, osservate il loro sguardo....

Il partito dell'opposizione è rappresentato dalle scimmie. Primati con la puzza sotto al naso che si scandalizzano della rozzezza. Non gli piace sporcarsi le mani.
Quando serve la manodopera per riparare l'aereo, non ci pensano due volte a reclutare i compagni per fare il lavoro sporco e a formare (in due...) un sindacato.
"La maternità è un diritto di tutti!"
"Ma se sono maschi...??"
"I diritti sono uguali per tutti!"
Più che i diritti dei lavoratori, apprezzano il cilindro e il sigaro. L'importante è esserci, al tavolo da gioco.

Non riesco a trovare il corrispondente di Di Pietro: politico rompiscatole e spesso nell'occhio del ciclone .
Ma a pensarci bene ha molto in comune con l'impavida vecchietta di New York armata di borsetta. Appare sulla scena tutte le volte quando si pensa di essersene liberati e non ha remore a picchiare il re della savana (leone) per ristabilire l'ordine...

domenica 29 marzo 2009

Un tranquillo week-end di resistenza

Alla Fiera di Roma il popolo della libertà si dava ai piaceri della autocelebrazione vaneggiando sulla oppressione culturale della sinistra, santificando Craxi e sbandierando la carta dei valori (svuotati). Tre giorni di gloria ed esaltazione da far impallidire per l'invidia tanti regnanti, passati e futuri.

Presa dall'atmosfera ho voluto anch'io dare il mio contributo.
Ma all'Italia in cui credo, che resiste e pretende verità e giustizia.
All'Italia che comunque c'è e vuole farsi sentire.

Non c'erano podii nè folla anche se i protagonisti lo avrebbero meritato.
C'era invece un gruppo di persone davanti alla Questura di Roma in un assolato sabato mattina per esprimere solidarietà a Gioacchino Genchi insieme a Salvatore Borsellino, Sonia Alfano e Benny Calasanzio.
La nostra stima e il nostro sostegno saranno il palco per lui e tutti quelli che nonostante le secchiate di fango che ricevono non smettono di lottare.

Il popolo della verità in un Paese al contrario.

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giovedì 19 marzo 2009

Il progresso che avanza

lunedì 16 marzo 2009

Lezioni dai lettoni


Ormai stiamo perdendo il conto di tutti disegni legge e decreti inaccettabili che il governo emette a velocità di fabbrica. Non si fa in tempo a mobilitarsi contro uno che già arriva notizia di un altro.
Il lodo Alfano, riforma Gelmini, ddl sul testamento biologico, scioperi virtuali, comma Maroni per le manifestazioni, ronde, l’accordo sul nucleare, legge D’Alia su Internet, legge Orsi sulla caccia, commissariamento dei siti archeologici di Roma e Ostia, decreto sull’edilizia. In mezzo gli attacchi a De Magistris, a Genchi , alla Costituzione. Tutto in un solo anno…
Si sente saldo sulla poltrona “il sultano eletto democraticamente”.
Forse si sente più forte anche il PD che pensa di rimediare ad anni di silenziosa e subdola complicità con qualche battuta riuscita detta con la voce più alta.
Si sentono irremovibili, perché sanno che la nostra consapevolezza di essere un popolo è ridotta in fin di vita…e se ne approfittano.
Ma questa coscienza è come brace sotto la cenere – sembra spenta ma le basta poco per riprendere vita.

Ne sanno qualcosa i politici lettoni, corrotti e incapaci.
Ne sa qualcosa Ivars Godmanis, ex-primo ministro della Lettonia.
Penso si sentissero al sicuro anche loro. Eletti democraticamente, erano incarnazione della volontà del popolo. Si erano appena accomodati sulle poltrone nel dicembre del 2007, quando le proteste del sindacato costrinsero il governo di Aigars Kalvītis ad abbandonare. Facevano affidamento sul fatto che il popolo non ci avrebbe riprovato a mandare a casa anche loro.Ai lettoni è bastato un anno per rendersi conto della inadeguatezza dei nuovi arrivati.
La volontà del popolo, sdegnata un’altra volta, ha cambiato gli equilibri facendosi sentire.
Le proteste di piazza dei lettoni sono ricominciate a metà gennaio, con lanci di uova, bottiglie e palle di neve contro il Parlamento. Sono stati ricambiati a suon di manganelli, ne hanno arrestati un centinaio, ma questo non ha fermato nessuno.
I lettoni hanno esatto che chi non è degno di governare se ne deve andare. Il governo si è dimesso il 20.febbraio 2009 trovandosi di fronte ad una situazione insostenibile.
Erano in piazza in 10 000 su una popolazione di 2,3 miljoni.
I lettoni sono un popolo piccolo e usciti dal regime sovietico solo 20 anni fa, ma all’occorrenza si sono comportati da cittadini, non da sudditi. Da cittadini vigili e decisi.
Forse hanno qualcosa da insegnarci .
Loro sanno di contare.

Queste due righe sono nate dalla necessità di ripondere ai numerosi dubbi, perplessità, alla rassegnazione e indifferenza che leggo sul web, sento in giro, vedo negli occhi delle persone quando è in discussione la grave situazione del nostro Paese; quando ogni giorno veniamo a sapere fatti nuovi che ci lasciano senza parole come il discreditamento di Gioacchino Genchi, tanto per ricordare l’ultimo.
Fino a quale punto si è affievolita la scintilla di dignità di chi si chiede se la richiesta di dimissioni di un governo che ha passato ogni limite è legittima o meno, fattibile o no?
Fino a che punto si è radicato in noi il cancro della sudditanza?
E’ ora di chiedercelo.
A maggior ragione quando il Paese in questione è la splendida Italia che dovrebbe essere il faro e non lo zimbello d’Europa.

Per aderire al gruppo facebook Mobilitazione Nazionale per chiedere le dimissioni di Berlusconi.

“Chiarezza e coerenza non bastano. Quando si vive con gli altri è indispensabile prendere parte alla vita sociale. Per essere disposti a partecipare è necessario liberarsi della sfiducia di sé e delle proprie azioni, acquisire la consapevolezza del fatto che il singolo conta.
Aiuta a questo scopo superare una contrapposizione fittizia: da una parte i cittadini che non possono nulla;dall’altra le istituzioni, che possono ma non vogliono;da un aparte gli individui che non contano nulla, dall’altra la società, come se si trattasse di entità di natura diversa, come se le persone e le istituzioni, le persone e la società non avessero nulla in comune. E’ vero il contrario.”

Gherardo Colombo “Sulle regole”

domenica 1 marzo 2009

Voci dal silenzio

giovedì 26 febbraio 2009

La Storia e il Principe o-sceno

Così come è capitato nella mia vita "Il ritorno del Principe" - tramite connessioni imprevedibili tra eventi casuali e amicizie virtuali, così mi giunge uno scritto conciso ed efficace, quasi una poesia, impietoso quadretto di un secolo ristretto in poche righe, il succo di un delirio...quello del potere.
Contro il quale unirci.

"A proposito di delirio...
Ho letto il Ritorno del Principe, ho letto anche altro.
Circoscriviamo.
Partiamo dal 1922.
Semplificherò. Sarò sintetica e asciutta.
Mi interessa porre l'accento logico su alcuni passaggi della storia italiana.
Mussolini ereditò una realtà feudale e ferocemente corrotta.
Il Risorgimento aveva fallito. Cavour aveva trionfato anche da morto, Mazzini no. Il Risorgimento era Mazzini.
L'Italia, a pezzi e ignara, era ostaggio di una oligarchia criminale.
De Pretis non incise e non cambiò nulla.
Il cuore del temibile potere occulto era ed è nell'alta finanza.
Erano tutti uniti e vinsero. Vinsero anche quando, a fine secolo, persero.
Il nuovo secolo aprì timido le porte ad un secolo già scritto.
Il mondo era ormai proiettato verso i partiti di massa.
Dovevano essere una grande rivoluzione. Non lo furono per l'Italia.
Il Vaticano, allora Stato Pontifico, fece fieramente da discriminante.
Mussolini.
La sua forza era la debolezza altrui.
Non ne azzeccò una, ma gli altri le sbagliarono tutte.
Arrivò al potere.
L'Italia visse una quotidianità falsa e falsata.
Ostaggio della SUA (di lui) "ignoranza", applaudì e inneggiò e lui trionfò e trionfò e trionfò... mentre l'Italia soffriva e moriva.. tra innumerevoli ingiustizie, sofferenze e atrocità.
Seconda guerra mondiale.
Costituzione Italiana.
L'Italia ci riprova.
Tutto rema contro.
L'Italia è strategica per la guerra fredda.
La CIA se ne frega altamente della più grande Costituzione mai scritta.
Usa tutto ciò che le serve.
P2, Mafia, corruzione..
La nostra merda è oro per la CIA.
Il nostro sangue è vita per i cittadini americani.
Il PCI viene condannato, da subito, ad un'eterna opposizione.
Giulio Andreotti viene eletto a longa manus.. e dunque grande statista.
...
Glasnost..
Gli squilibri internazionali cambiano.
Il petrolio sta per finire.
Una corsa senza precedenti alle ultime risorse.
E' l'accaparramento e l'irrefrenabile richiamo alla guerra dei vincitori, ormai incerti ed orfani della loro infantile vittoria.
Islam.
L'Italia non conta e non serve più quasi a nulla.
La CIA si ritira indifferente.
Controlla, certo, e non molla una postazione.
Ma non ha più bisogno di controllare e indirizzare, come prima.
Piduisti, Mafia, Fascisti, corrotti e corruttori, delinquenti di ogni risma, non sono più un problema loro.
Sono un problema nostro.
C.A.F.
Craxi, Andreotti e Forlani.
Liberi e sciolti, in un battito di ciglia, portarono l'italia alla bancarotta.
La corruzione diventò sistema.
Lo Stato negò se stesso.
La Procura di Milano e quella di Palermo, tra mille umani scrifici, in nome del popolo italiano, mantennero fede alla Costituzione, e li indagarono e condannarono...
...
L'Italia era ad un bivio:
la fondazione, finalmente, di una Res Publica democratica fondata sul lavoro.. o..
la inevitabile e feroce prosecuzione di una
Res Privata fondata sul crimine, l'ingiustizia e la corruzione.
...
Lo so, vorreste che vi dicessi che vinse la Res Publica.
NO, purtroppo non posso.
Da quindici anni, in Italia, è in atto un patetico braccio di ferro tra due forme di Stato.
Dobbiamo scegliere tra l'Italia fascista, piduista e mafiosa ed una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Loro sono più forti.
E stanno vincendo.
I mafiosi sono in parlamento e un piduista è a Palazzo Chigi.
L'Italia non è morta, non è mai nata.
COSA STIAMO ASPETTANDO?
Dopo 90 anni di fascismo assoluto e ricoperto di cioccolata, non credo che nessuno abbia bisogno di prove.
Neanche un cieco potrebbe smentire l'evidenza.
Questo è fascismo ed è di assoluta evidenza che non funziona.
QUALUNQUE COSA ACCADA, RESTIAMO UNITI."

Mezza Penna

domenica 22 febbraio 2009

Il gioco chiamato "politica"

Vedo delle facce. Ogni santo giorno.
Facce presuntuose, sicure di sè, sprizzanti di benessere.
Visi da notiziari, da salotti televisivi.

Ormai cominciano a sembrarmi dei parenti se non fosse per l'estraneità all'indecenza che rappresentano, alle idee malate che portano avanti.

Il fatto è che Rappresentano anche Me.

Nel Mio nome fanno le leggi che dovrò seguire e che segnano la mia Vita e le mie Scelte.
Li chiamiamo "politici" perchè si occupano "dell'arte di governare la società".
E io sono parte di questa società. Anche i miei figli.
Quindi si tratta della mia Vita, anche della mia Morte quando una legge mi impedisce di scegliere. Quell'unica che mi è stata data...tutto quello che ho.
Mi dicono - è un gioco più grande di noi...
Mi è difficile accettare però che la mia Vita sia sottoposta a questo gioco (per grande che sia) - interessi, opposizioni, accordi, compromessi, mazzette, logge...
E le regole non sono neanche uguali per tutti.

Alla fine non so se esiste veramente quest'arte, "politica".
Oppure se si tratti solo di un volgare accaparrarsi le Vite altrui.
E' potuto diventare questo a causa della nostra apatia, della corazza di indifferenza che avrebbe dovuto proteggere i nostri piccoli mondi.
Ma non ci metterà al riparo dalle follie del Potere.

Non hanno dovuto neanche violare le nostre libertà. Come agli asini ci basta la carota per scegliere...la servitù e il silenzio.
Un posto di lavoro, un contatto utile con la persona giusta, una mano...che lava l'altra.
Forse è solo un gioco.
Ma la "posta" in gioco qual'è?

giovedì 5 febbraio 2009

Mondi paralleli

Sono bastati tre giorni di assenza da internet per la malattia dei miei figli per rendermi conto della limitatissima influenza della rete sulla "vita di tutti i giorni".
Mi è sembrato di "cambiare canale", come se le frequenze si fossero modificate. Le immagini nella mia mente si sono trasformate.
Mi sono sentita in mezzo ai due mondi, con sentimenti e pensieri completamente differenti e con un divisorio invisibile, una "cortina digitale" che li separa.

Uno, quello di internet e di connessioni inattese, è popolato da persone curiose, combattive, informate.
Quelli che vogliono capire, che cercano risposte e a volte le trovano,
che sono preoccupati ma decisi ad agire.

E poi quell'altro, quello visibile, quello che si può toccare con mano.
Fatto di buste della spesa , di chiacchere davanti al portone.
Fatto di portafogli che si svuotano e bollette in attesa delle entrate su una mensola.
In questo mondo, che comprende soprattutto cuori che battono, c'è un'unica domanda, un'unica preoccupazione -quella di non trovarsi ai margini dei giri "perbene".
L'onestà, sia quella intellettuale o "spicciola" diventa un valore troppo soggettivo e viene ripiegata alle esigenze quotidiane.

Non c'è "questione giustizia" che tenga.
Un "archivio Genchi",un "caso Eluana", un "pacchetto sicurezza" o un "vilipendio al Capo dello Stato" sono lontani dalle preoccupazioni di questo mondo quanto una nomination in un reality.
In fondo, credono, non li tocca.
In fondo, dicono, "ho anch'io i miei problemi".

Non so se sarà internet a darci consapevolezza che siamo tutti collegati e che una vita più degna si ottiene con la propria responsabilità, solo partecipando e non delegando.
Lo spero, visto che è l'unica ancora di salvezza in questo momento.
Ma in attesa della primavera cercherò di "connettermi" di più ai cuori e agli sguardi e "aggiungere" amicizie con una stretta di mano per evitare che l'energia del web rimanga come un cerchio nel grano.

domenica 1 febbraio 2009

Quando la parola è più d'oro del silenzio



Salvatore Borsellino a piazza Farnese 28.gennaio 2009

giovedì 29 gennaio 2009

Piazza Farnese 28.gennaio



Dal blog di Daniele Martinelli

giovedì 22 gennaio 2009

"Giustizia per il magistrati e democrazia per il popolo italiano"


"Il CSM punisce i magistrati di Salerno, rei d'aver proseguito le indagini del PM Luigi De Magistris, ed i cittadini s'indignano, si organizzano e scendono in piazza". Cosi in una nota il comitato promotore della manifestazione "Giustizia per i magistrati e democrazia per il popolo italiano", in sostegno del Procuratore di Salerno, Luigi Apicella. Il comitato promotore della manifestazione, formato da singoli cittadini tra cui Sonia Alfano, Benny Calasanzio, Salvatore Borsellino, Chicco Alfano, Serenetta Monti, Francesco Saverio Alessio, Daniele Vignandel, Stefano Cucinelli, Guido De Gennaro, Stefano Franco, Massiiliano Mostardi, Emiliano Morrone, Gabriella Bonino, Valerio Petrucci, cui ha aderito anche l' Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, ha incassato l'adesione di Marco Travaglio e di Beppe Grillo e Carlo Vulpio, che interverranno durante la manifestazione. Alla manifestazione, promossa da singoli cittadini, hanno aderito svariate associazioni e movimenti tra cui il "Movimento per il bene comune". L' appuntamento è previsto per il prossimo 28 gennaio a Roma, alle ore 9, in piazza Farnese. "Il 28 gennaio - affermano i componenti del comitato promotore nella nota - potrebbe essere l'inizio di una nuova era in cui potremo nuovamente sentirci orgogliosi d'essere italiani. Per questo ci piacerebbe veder sventolare durante la manifestazione il nostro Tricolore".

Da Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia

Aderisci su Facebook alla Manifestazione a sostegno del Procuratore di Salerno Luigi Apicella

lunedì 12 gennaio 2009

Uno strano dejavù

Ma io questo film l'ho già visto, mi viene da dire seguendo il telegiornale.
I servizi "giornalistici" introdotti con frasi del tipo:"E adesso andiamo a vedere qual è la situazione negli outlet (!?!)" oppure "ci colleghiamo con la redazione di Novella 2000 per sapere come sta Nina Moric...
Io tutto questo l'ho già vissuto, durante la mia infanzia sovietica. Allora ci ammorbavano con assurdi piani quinquennali e mostravano con enfasi l'impegno civile di orgogliosi cittadini sovietici che in realtà non esisteva.

La canzone è cambiata, ma il principio mi sembra spaventosamente uguale. Al posto della ridente società sovietica le facce di cittadini felici con le loro buste da shopping. L'informazione sovietica era infantile nella sua evidente falsità, ma questa del nostro nuovo regime italico è subdola. Allora sapevamo di essere sudditi e quella consapevolezza ci ha permesso di cambiare; ma adesso la capacità di discernimento dell' homo consumens è poco sviluppata e il potere affina continuamente le sue armi.

Intanto tutto va bene.
Supereremo la crisi nel 2010 e tornerà l'allegria del consumo e la fiducia nel Sistema.
In fondo ci fa stare tranquilli .
Anche la signora Moric si è ripresa e tra un pò comincierà il "Grande Fratello" 9.

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venerdì 9 gennaio 2009

Esterrefatta!

Dopo la storia di Niki oggi mi giunge anche quest'altra notizia allucinante:

L'Unione Europea ha autorizzato le forze di polizia a compiere perquisizioni a distanza sui Pc dei cittadini.

Il Consiglio dei Ministri Europeo ha dato l'assenso e subito Inghilterra e Germania si sono mosse per adeguarsi con gioia al nuovo corso: nell'Unione Europea è ora possibilie l'hacking di Stato.

Le forze di polizia degli Stati membri non hanno più bisogno di un mandato e di essere in possesso di prove per perquisire da remoto i computer dei cittadini: ora hanno ufficialmente il permesso di avviare una "sorveglianza intrusiva della proprietà privata" in maniera del tutto autonoma e anonima.

I gruppi in difesa dei diritti umani, Liberty in testa, stanno insorgendo. Shami Chakrabarti, membro di Liberty, sostiene che "Non è diverso dall'irrompere a casa di qualcuno, analizzare i suoi documenti e sequestrare l'hard disk". Solo che in questo modo il sospettato (se ancora così lo si può definire) non ne ha nemmeno coscienza.

Ovviamente, intromettersi nel computer di qualcuno è un'attività che richiede la compromissione del sistema che opera su quel determinato Pc: assisteremo forse all'invio di mail che contengono virus da parte delle forza dell'ordine? E i produttori di antivirus e software per la sicurezza come si porranno in questa situazione?

Nonostante il Ministero dell'Interno inglese si sia subito attivato per sminuire la portata di questo provvedimento ma senza negare le conseguenze paventate, non solo la privacy dei cittadini viene messa a rischio (qualcuno potrebbe anche dire "Ma tanto io non ho nulla da nascondere") ma la sicurezza stessa dei loro computer.

Senza contare, poi, le sempre presenti possibilità di abuso di un potere esercitabile senza bisogno dell'autorizzazione di alcuno.

[ZEUS News - www.zeusnews.com - 07-01-2009]

venerdì 2 gennaio 2009

Parole, parole...

Auguri, appelli, parole…
Scambiate fra gli amici, pronunciate da persone importanti. I primi mi hanno regalato un sorriso e i secondi sorpresa per la vuota banalità mascherata dietro parole grosse. Mi riferisco al discorso di fine anno del presidente Napolitano.
Potrei dire che non sono nessuno, invece un’opinione la voglio esprimere per il semplice fatto di essere una cittadina. E non è così poco come sembra.
La lotta conto la povertà e le ingiustizie sociali, il coraggio per affrontare la crisi, un appello per le riforme condivise, il suo sforzo di “unire gli italiani, tenendosi fuori dalla competizione tra le opposte parti politiche, rappresentando, col massimo scrupolo d'imparzialità e indipendenza, i valori in cui possono riconoscersi tutti i cittadini, i valori costituzionali, nella loro essenza ideale e morale” mi hanno lasciato un po’ perplessa.
In questi tempi dove si sta perdendo ogni barlume di buon senso, mi aspettavo qualcosa di più definito. Per esempio un richiamo alla legalità ed onestà assoluta soprattutto da chi sta seduto su una poltrona e senza la quale quell’Italia più giusta di cui parla non emergerà mai. Non bastano due parole sulla “maggiore trasparenza nell’uso del denaro pubblico”. Ma forse era troppo deprimente ricordare la giustizia nel 2008. Perciò trovo anche un pò ipocrita e banale aspettarsi la fiducia che c’era nel dopoguerra ma che ormai è stata troppo massacrata. La fiducia non si può solo auspicare , si deve meritare.
I vuoti appelli all’ottimismo non colmano il vuoto della fede in una visione che con la giustizia in queste condizioni e la Costituzione sotto minaccia non potrà nascere.