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giovedì 11 marzo 2010

ACQUA.20 MARZO APPELLO ALLA RETE

L'ACQUA E' UN BENE DI TUTTI!

Il 20 Marzo ci sarà una manifestazione nazionale a Roma, in piazza
della Repubblica alle ore 14:00, per esprimere l'importanza di
ripubblicizzare l'acqua.

martedì 9 marzo 2010

Quanta strada ancora da fare

Consigli di Gurdijeff a sua figlia:

Fissa la tua attenzione su te stessa.
Sii cosciente in ogni istante di ció che pensi, senti, desideri e fai.
Finisci sempre quello che hai iniziato.
Fai quello che stai facendo nel migliore dei modi possibili.
Non t'incatenare a niente che alla lunga ti distrugga.
Sviluppa la tua generositá senza testimoni.
Tratta ogni persona come se fosse un parente stretto.
Metti in ordine quello che hai disordinato.
Impara a ricevere, ringrazia per ogni dono.
Smetti di autodefinirti.
Non mentire né rubare, se lo fai, menti e rubi a te stessa.
Aiuta il tuo prossimo senza renderlo dipendente.
Non occupare troppo spazio.
Non fare rumore né gesti innecessari.
Se non la possiedi, imita la fede.
Non lasciarti impressionare da personalitá forti.
Non impossessarti di niente né di nessuno.
Distribuisci equitativamente.
Non sedurre.
Mangia e dormi lo strettamente necessario.
Non parlare dei tuoi problemi personali.
Non giudicare né discrimina quando non conosci la maggiorparte dei fatti.
Non stabilire amicizie inutili.
Non seguire mode.
Non venderti.
Rispetta i contratti che hai firmato.
Sii puntuale.
Non invidiare i beni o gli esiti del prossimo.
Parla solo di ció che é necessario.
Non pensare nei benefici che ti procurerá la tua opera.
Giammai minaccia.
Realizza le tue promesse.
In una disputa, mettiti nei panni dell'altro.
Ammetti che qualcuno ti superi.
Vinci le tue paure.
Aiuta all'altro ad aiutare sé stesso.
Vinci le tue antipatie ed avvicinati alle persone che desideri rifiutare.
Trasforma il tuo orgoglio in dignitá.
Trasforma la tua collera in creativitá.
Trasforma la tua avarizia in rispetto per la bellezza.
Trasforma la tua invidia in ammirazione per i valori dell'altro.
Trasforma il tuo odio in caritá.
Non ti lodare né ti insultare.
Tratta ció che non ti appartiene, come se ti appartenesse.
Non lamentarti.
Sviluppa la tua immaginazione.
Non dare ordini solo per il piacere di essere obbedito.
Paga i servizi che ti danno.
Non fare propaganda delle tue opere o idee.
Non cercare di risvegliare negli altri, sentimenti verso di te come: pietá, simpatia, ammirazione, complicitá.
Non trattare di distinguerti per la tua apparenza.
Non contraddire mai, solo taci.
Non contrarre debiti, acquista e paga subito.
Se offendi qualcuno, chiedigli scusa.
Se l'hai offeso pubblicamente, scusati in pubblico.
Se ti rendi conto di aver detto qualcosa di sbagliato, non insistere in quell'errore per orgoglio e desisti immediatamente dai tuoi propositi.
Non difendere le idee antiche, solo perché fosti tu chi le enunció.
Non conservare oggetti inutili.
Non decorarti con idee altrui.
Non fotografarti insieme a personaggi famosi.
Non rendere conto a nessuno; sii il tuo proprio giudice.
Non definirti mai per quello che possiedi.
Non parlare mai di te senza concederti la possibilitá di cambiare.
Renditi conto che niente é tuo.
Quando ti chiedono la tua opinione su qualcuno o qualcosa, di solamente le sue qualitá.
Quando ti ammali, invece di odiare quel male, consideralo tuo maestro.
Non guardare con la coda dell'occhio, guarda fisso.
Non dimenticare i tuoi morti, peró riservagli un luogo limitato che gli impedisca invadere la tua vita.
Nel luogo in cui vivi, riserva sempre un posto a ció che é sacro.
Quando realizzi un servizio non risaltare i tuoi sforzi.
Se decidi lavorare per gli altri, fallo con piacere.
Se dubiti fra fare e non fare, rischia e fa'.
Non trattare di essere tutto per il tuo compagno; ammetti che cerchi in altri ció che tu non puoi dargli.
Quando qualcuno ha il suo pubblico, non accudire per contraddirlo e rubargli l'audience.
Vive di soldi guadagnati da te.
Non ti invischiare in avventre amorose.
Non ti vantare delle tue debolezze.
Non visitare mai nessuno solo per riempire il tuo tempo.
Ottieni per distribuire.
Se stai meditando e arriva un diavolo, fai andare quel diavolo a meditare.



"Lo sfidante" si può vedere per intero qui.
Anche se è molto lungo, anche se può sembrare lento e ripetitivo, non subito accettabile dalle nostre menti iperagitate, penso che debba essere visto da chiunque si propone di apportare i cambiamenti in questa follia che ci circonda.

La panchina fuxia

Una parabola simpatica trovata qui.

Io e Gigi [1] stiamo passeggiando in un parco pubblico, quando notiamo che le panchine sono dipinte di fuxia.
A Gigi le panchine fuxia proprio non piacciono, mentre a me sì.

Questo è un esempio di come potrebbe aver luogo un dialogo fra noi due:

GIGI - Sai che a me proprio non piacciono 'ste panchine fuxia?
IO - Dici? Beh sì, ammetto che il fuxia è un colore un po' insolito per delle panchine e che non piace a tutti. Però ti dirò... a me piace. Trovo che dia un po' di colore e di vivacità al parco.
GIGI - Sì, senz'altro a molti piace l'idea di un po' di colori vivaci che mettono allegria, ma... Sarò tradizionalista, ma continuo a preferire le panchine di legno o comunque dipinte color legno. Sono più naturali.
IO - Ah su questo ok, sarebbero più integrate al contesto, darebbero anche più un senso di pace e tranquillità. Però per esempio penso che ai bambini piaccia scorrazzare in un parco pieno di colori briosi.
GIGI - Uhm... Sì, forse è carina l'idea di mettere allegria con colori un po' pazzi, io comunque resto affezionato alle classiche panchine color legno.
IO - Eheh, a ognuno il suo! Ma che ne dici di andare a prenderci un buon gelato?
GIGI - Ottima idea. E poi torniamo qui a gustarcelo spaparanzati su una panchina!


Ed ecco come invece, molto probabilmente, un dialogo simile avrebbe luogo oggi come oggi in Italia:

GIGI - Sai che a me proprio non piacciono 'ste panchine fuxia?
IO [sbuffando] - Tu proprio non capisci un cazzo di arredo urbano! Sei indietro cent'anni. Ma che te lo dico a ffa'...