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mercoledì 31 dicembre 2008

Il respiro d'una speranza

Tempi, in cui si affonda nel fango delle apparenti verità e delle menzogne.
Tempi ambigui, quando il potere si puntella con sotterfugi e corruzione .
Tempi in cui si avverte il fetore d'un regime spacciato per libertà...

Non posso fare a meno di tornare indietro con la memoria a una ventina di anni fa, quando assistetti ad un vero miracolo, ad una rivoluzione durante la quale nessuno perse la vita. Era il 1988 in Estonia sotto il fermo potere sovietico.
C'era l'insofferenza ammassata nelle anime da decenni. Proprio come adesso in Italia.
C'erano delle persone - scrittori, cantanti, giornalisti, scienziati, comici - che si esponevano ma non in quanto probablili leader di una improbabile opposizione. Avevano solo più visibilità e sentivano la responsabilità che ne derivava. Come adesso qui, in Italia.
Ci radunavamo di notte per esprimere una volontà e non avendo un'organizzazione alle spalle, facevamo la cosa più semplice - cantavamo. All'inizio eravamo qualche migliaio ma dopo alcune notti scoprimmo di essere diventati 300.000. E, vi giuro, c'era l'energia di mille centrali nucleari...L'ho sentita anche qui ,a volte , in Italia durante le manifestazioni di piazza.
Dovevano passare ancora due anni di lotte politiche e civili prima che eventi inattesi dessero una mano e il sogno ebbe compimento. Ma l'intento era già nell'aria e si era radicato nelle parole che accompagnavano il piccolo popolo paziente e cocciuto: "Un giorno vinceremo nonostante tutto!". La vicinanza di una spalla, il potere di centinaia di migliaia di voci in quelle notti d'estate avevano creato una consapevolezza, dato soffio vitale ad una semplice speranza e gettato le basi per azioni concrete .
Nel 1991 L' Estonia riebbe la sua indipendenza. Io non c'ero. La vita mi aveva condotto qui,a Roma e forse l'aveva fatto di proposito - per spargere questa consapevolezza in tempi ambigui e scoraggianti.
Nella mia memoria c'è la certezza - è successo una volta e può succedere ancora.
Esistono momenti in cui la volontà delle persone si fà tangibile.
Bisognerebbe radunarsi più spesso possibile, non solo su Internet,per sentire quella spalla vicino a te e rendersi conto che un giorno si vince nonostante tutto. Bisogna dar modo a quella consapevolezza di crescere, di invadere gli spazi ma soprattutto i cuori.

Per chi fosse interessato al film "The Singing Revolution" per intero lo può vedere qui.

venerdì 12 dicembre 2008

Libero mercato dell'anima

Ho guardato Annozero.
Ho visto Castelli che dava una "dritta" alla giovane laureata in lettere con tanto di master ed una figlia che sul mercato del lavoro è peso ed impedimento:
"C'è bisogno di laureati in ingegneria per le perizie. In quel campo la domanda supera l'offerta. So che quello che dico non vi piace, ma dovete adeguarvi al mercato."
Ho pensato a quanto è triste questa società che stiamo vivendo. Una società di bestie.

Siamo in un punto dov'è impensabile pretendere che si tenga conto dei sogni, del bisogno primario di ogni essere umano di seguire la propria chiamata.
Potrà mai funzionare una società dove le persone non si sentono realizzate? E in nome di che cosa?
Di un invisibile entità chiamata Mercato.
Avere uno stipendio è un gran bene, ma viene vanificato dalla insoddisfazione di una vita da ingranaggio, perdippiù da ingranaggio in un posto sbagliato.

Ma come sappiamo le persone appagate hanno pochi bisogni e sono ostiche da controllare.
Le persone appagate possono rinunciare a tante cose perchè la felicità risiede altrove, in un luogo dove ai ricatti si risponde con un sorriso incredulo.
Le persone appagate hanno una dignità perchè sanno il proprio valore. Sanno chi sono.
Quindi - completamente inutili nonchè dannose al nostro Mercato, che chiede Anime massacrate da vendere dove porta il denaro.
Dio ce ne scampi e liberi da questi rivoltosi arroganti!

E noi qui ad aspettare il nostro tozzo di pane quotidiano in cambio dell'anima da chi tiene in mano il guinzaglio.

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